L’apprendimento degli studenti può essere profondamente influenzato dai loro vissuti. Ecco perché, spesso, all’interno della stessa classe o corso alcuni alunni apprendono più facilmente mentre altri mostrano delle difficoltà pur con lo stesso docente e nella stessa materia.
Tenere conto delle differenti modalità di pensiero ed apprendimento degli allievi è importante per generare in loro le necessarie capacità di metabolizzare le informazioni che ricevono. L’intelligenza efficace (Stenberg, 1997) si basa sulla convinzione che molti studenti non raggiungono un rendimento corrispondente alle loro potenzialità perché i metodi di insegnamento presentano delle rigidità e delle ristrettezze, così come i metodi di valutazione. A questo punto ci si deve interrogare su quanto la scuola di oggi con una didattica ed una modalità valutativa tradizionale possa davvero venire incontro alle esigenze di tutti gli alunni. Ciò comporta che molti alunni nonostante abbiano le capacità di riuscire positivamente sono penalizzati dalle modalità valutative tradizionali.
Modificare la didattica diventa necessario per favorire la riuscita di chi presenta abilità diverse; a tal proposito il concetto di “Intelligenza Efficace” favorisce l’utilizzo di un insieme di abilità necessarie per ottenere il successo nella vita, permette ad ognuno di riconoscere le proprie risorse e farne l’uso migliore, allo stesso tempo riconoscere i propri punti di debolezza cercando modi per compensarli o correggerli; ed infine permette di adattarsi ad un ambiente, modificarlo o cercarne un altro. Inoltre aiuta a trovare il giusto equilibrio tra le proprie attitudini: analitiche, pratiche, creative.
Il successo nella vita si può ottenere cercando un equilibrio tra l’adattamento all’ambiente ed il tentativo di modificarlo; è questo ciò che emerge dall’analisi fatta attraverso l’intelligenza efficace.
Quando si tenta di utilizzare un tipo di didattica finalizzata alla valutazione dell’intelligenza efficace è importante: fornire numerosi esempi dei concetti che si vogliono trasmettere così da stimolare le diverse capacità di ogni alunno e le capacità di tutti gli alunni. Attraverso la presentazione di esempi concreti tutti gli alunni potranno trovare un aggancio con le materie di studio. Modificare le modalità didattiche fornendo un più ampio spettro di opzioni di azione nell’esecuzione di compiti, ricerche o test fa sì che gli allievi si pongano nei confronti delle discipline in modo diverso; anche cercare di favorire un’interazione interdisciplinare può stimolare le varie attitudini dei singoli, spingendoli a mettere in atto punti di vista diversi. Cercare laddove sia possibile di valutare la produzione degli allievi basandosi sugli scopi che essi vogliono esprimere nei saggi o nelle ricerche che gli vengono assegnati.
Aiutare gli allievi a sfruttare le proprie risorse favorendo la correzione dei loro punti deboli rappresenta una modalità per favore l’intelligenza efficace. Per ottimizzare al meglio le capacità di riuscita degli allievi è importante lavorare proprio su questo concetto valutando i risultati positivi e cercando di cogliere i punti di debolezza ma in un’ottica di crescita favorendo in loro quell’autoanalisi dei propri limiti che passa necessariamente anche per l’imbarazzo di non riuscire; solo così essi avranno quella spinta motivazionale al cambiamento.
Anche la flessibilità è importante per gli allievi affinché sviluppino quella capacità di mettersi alla prova e mettersi in gioco necessari nella vita. Un ambiente didattico rigido tende a favorire rigidità di pensiero negli studenti. Ecco perché l’ambiente didattico deve seguire l’evoluzione della società, della tecnologia, dei metodi comunicativi. Molti istituti e docenti lo fanno già essendosi dotati di strumenti multimediali per l’insegnamento; ma in tanti altri casi c’è un’idiosincrasia nei confronti dell’utilizzo di ambienti e strumenti virtuali per l’insegnamento. La velocità di trasmissione delle informazioni, l’elevato numero di nozioni ed i molteplici canali di fruizione rendono obsoleti i metodi di insegnamento classici. Insegnanti e alunni devono porsi nei confronti del nuovo in un’ottica di sfida alla crescita e per fare ciò gli allievi hanno bisogno di docenti motivati e che li stimolino alla curiosità. Così come l’ambiente deve essere tale da stimolare gli studenti a capire e rappresentare punti di vista diversi dai propri stimolandoli ad agire, autorizzandoli ed incoraggiandoli a correre il rischio di sbagliare.
In conclusione: tutti gli insegnanti sono in grado di educare all’intelligenza efficace e dovrebbero provarci. Attraverso questa modalità e si potranno migliorare il proprio modo di insegnare, favorire e facilitare il modo di apprendere degli alunni modificando positivamente l’intero processo didattico. È tempo ormai di andare avanti agendo sui metodi didattici modificandoli ed adattandoli alle motivazioni sociali e culturali, ma è soprattutto importante educare alla saggezza oltre che al sapere ed all’intelligenza ed attraverso l’educazione all’intelligenza efficace si può: trasmettendo l’insegnamento ad applicare il sapere al bene comune, introducendo valori etici positivi, unendo interessi personali, intrapersonali ed interpersonali, cercando di modificare l’ambiente o adattandosi ad esso in un giusto equilibrio.
Per approfondire:
R.J. Sternberg, L. Jarvin, “Come educare saggezza, intelligenza e creatività” in Psicologia e Scuola, N. 13, gen.-feb. 2011, pp. 14-23
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta