Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta
Capita spesso che i figli, nel cominciare un nuovo anno scolastico appaiano persi, agitati, dando l’impressione di non essere mai andati a scuola. Spesso il passaggio da una classe all’altra soprattutto nel passaggio da un grado di scolarizzazione ad un altro, dalla scuola elementare a quella media o da quella media a quella superiore può essere foriero di ansie. Va tenuto in considerazione che stiamo pur sempre parlando di adolescenti che sono in una fase di cambiamento fisico e psichico molto delicato della loro vita e spesso i genitori fanno fatica a seguirli, soprattutto nel tentativo di dare consigli affinché abbiano sicurezza in se stessi, usino grinta e volontà nell’affrontare le sfide della vita e della scuola, che rappresenta per loro un “banco di prova”.
Il punto da cui partire è sicuramente il giorno prima dell’inizio della scuola, la sera prima infatti, si prepara la cartella, si sentono i vecchi compagni, comincia l’ansia e nasce l’agitazione per il nuovo inizio. Che si tratti del passaggio dalla materna alle elementari, o dalle elementari alle medie, dalle medie alle superiori o l’inizio del percorso universitario ciò con cui si fanno i conti sono le incognite che una nuova situazione porta con sé: compagni, docenti, regole, abitudini, tutte situazioni sconosciute che i ragazzi e le ragazze devono imparare a conoscere con il loro bagaglio esperienziale, cioè la rivalutazione di tutte quelle modalità comportamentali e relazionali sviluppate in altri momenti ed in altri contesti che non è detto siano giuste per questi nuovi contesti. È importante tenere in considerazione che il nostro bagaglio culturale e di vita fanno parte di noi ed insieme alla grinta e la voglia di fare rappresentano il nostro biglietto da visita nel contatto con gli altri per i giorni a venire; il modo in cui ci presentiamo, con i nostri gesti, i nostri sguardi e, perché no, anche con il nostro abbigliamento, sono ciò che gli altri percepiranno prima di noi stessi. Come diceva Oscar Wilde: “Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione”. Già dall’appello, la modalità di risposta ad esso, la comunicazione che il giovane mette in atto, rappresentano una categorizzazione del proprio modo di essere. Tutto ciò che è inerente alla scuola, allo stare in classe (cura dei libri, educazione nelle risposte, rapporto con i compagni, rispetto delle regole) daranno il senso di chi è e come gli altri si rapporteranno con lui.
Per una buona partenza è necessario svolgere al meglio, fin da subito il proprio ruolo, cioè studiare da subito, con costanza e volontà, rimboccandosi le maniche è fondamentale.
È solo la consapevolezza che il mettersi in gioco quotidianamente ci farà migliorare, il messaggio da far passare con i propri figli è proprio questo: darsi degli obiettivi ed adoperarsi per raggiungerli.
Insegnare ai propri figli che viene prima il dovere e poi il piacere dovrebbe essere la mission di ogni genitore, solo così gli si darà quel senso di autonomia e responsabilità che lo caratterizzeranno nella sua vita.
A ciò va aggiunta anche la curiosità; è utile instillare il loro quel senso di curiosità che li porti ad affrontare le cose con senso critico, approcciandosi ad esse in un’ottica di scoperta, di progresso che nasce dalle nuove conoscenze.
Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia Clinica e Psicoterapia Psicanalitica
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