La ricerca di Skinner prevedeva l’utilizzo della skinner box (ancora oggi frequentemente utilizzata) e gli esperimenti venivano fatti con ratti e piccioni. La parete frontale della skinner box era generalmente dotata di una leva sporgente che il ratto/piccione doveva abbassare per ottenere il cibo.
L’animale, esplorando la gabbia, premerà per caso la leva e riceverà un rinforzo (il cibo). Il ratto imparerà che premendo la leva può ricevere il cibo grazie proprio al RINFORZO (cibo).
Il processo di condizionamento in questo caso è connesso al concetto di rinforzo ed è chiamato condizionamento strumentale o operante.
SKINNER nel 1954 pubblica un articolo sull’ ISTRUZIONE PROGRAMMATA
“La scienza dell’apprendimento e l’arte di insegnare” in cui fa un parallelismo tra gli studi di laboratorio sulle modifiche del comportamento degli animali e le pratiche per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento (stimolo- rinforzo).
A partire da questi studi si è dato vita ad un metodo di programmazione di corsi o unità didattiche basate sull’autoistruzione ma con una rigorosa definizione degli obiettivi e l’accertamento dei prerequisiti posseduti dallo studente.
La programmazione
La programmazione in questo caso era di tipo lineare e prevedeva la suddivisione dei contenuti di un corso o di un’unità didattica in piccole unità di formazione.
Le informazioni venivano presentate gradualmente venivano continuamente monitorate grazie all’uso di domande di verifica . Ogni risposta corretta diventava un rinforzo e contemporaneamente uno stimolo all’apprendimento successivo.
Per garantire la partecipazione attiva dello studente veniva richiesta la costruzione della risposta (uso delle risposte aperte).