Come si individuano i principali Bisogni Educativi Speciali (difficoltà/punti di debolezza), ossia le necessità di intervento/lavoro prioritarie per l’alunno?
Queste necessità non si collocano necessariamente solo a livello della persona, ma anche del contesto (inteso nella sua accezione più ampia) nel quale l’alunno è inserito, dei servizi, dei sistemi, della partecipazione, delle politiche, ecc.
Per una riflessione completa occorre fare riferimento al Modello ICF sui Bisogni Educativi Speciali.
Fatta questa breve premessa proviamo ad analizzare il caso di un alunno che chiameremo M.M
Per individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno M.M, abbiamo preso in considerazione il modello ICF (International Classification of Functioning), con il quale si viene a creare una griglia che ci aiuta a comprendere le situazioni di difficoltà: alcune di carattere fisico e di capacità; altre date da fattori di contesto e ambientali; altre, da difficoltà di integrazione sociale.
“Sulla base del modello concettuale dell’ICF, una scuola attenta all’individualizzazione riesce a tracciare una prima mappa generale dei bisogni, di quelle situazioni che richiedono interventi individualizzati”.
Il modello ICF può evidenziare difficoltà specifiche in 7 ambiti principali:
CONDIZIONI FISICHE:
L’alunno è affetto da disturbo misto degli apprendimenti e deficit neuropsicologico come di seguito specificati:
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Ritardo mentale (QI 70)
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Difficoltà cognitive
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Difficoltà nello svolgere compiti anche facili
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Impaccio motorio che gli impedisce di svolgere movimenti anche semplici.
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Frequenti balbuzie
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Stati d’ansia
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Manifestazioni di disagio
FUNZIONI CORPOREE:
Nella norma
Deficit attentivi:
M.M. è educato e capace di riconoscere e rispettare le generali norme di comportamento di vita scolastica. Dimostra curiosità e interesse durante le lezioni intervenendo e partecipando nelle discussioni in quasi tutte le discipline.
Un tratto evidente del suo carattere è la caparbietà, che diventa a volte ostinazione. Si lascia distrarre da stimoli irrilevanti, non riuscendo a concentrarsi sul compito che gli è stato assegnato. La sua attenzione migliora se viene seguito fianco a fianco da un adulto. La capacità di prestare attenzione nel tempo (durata) è molto limitata.
Deficit di memoria:
L’alunno memorizza a fatica, in particolare i numeri e vocaboli nuovi (da verificare se sin tratti di problemi legati alle difficoltà con la lingua italiana). Problemi di memoria a breve e a lungo termine Scarsa capacità di rielaborazione. Necessita di spiegazioni sintetizzate e semplificate in alcune materie di studio e soprattutto nell’area logico- matematica. I suoi tempi di attenzione e concentrazione risultano limitati. Ha una buona memoria visiva che utilizza come efficace supporto per la comprensione e successiva memorizzazione di ogni tipo di concetto. La capacità di comprensione risulta abbastanza buona ma diventa difficoltosa quando i messaggi e i contenuti verbali si allontanano dal proprio vissuto, sono astratti o sintatticamente complessi. Discreta la capacità di astrazione .
ATTIVITA’ PERSONALI
Difficoltà rilevate nelle Abilità generali di base:
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Riesce a copiare dalla lavagna, ma spesso senza comprendere
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Scarsa la capacità di fare osservazioni pertinenti
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Scarse le capacità grafiche, fa disegni molto infantili anche se quando disegna è molto vivace entusiasta e sereno.
M.M. attraverso il disegno esprime tutto quello che la sua disabilità gli impedisce di fare come correre, andare in bicicletta, ballare, giocare a calcio. Attraverso la matita M.M. riesce a diventare protagonista dei suoi disegni e a provare le stesse emozioni dei suoi coetanei.
Discriminazione, abilità logiche e processi associativi
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Ha difficoltà nella discriminazione dei colori
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Sa ripetere i numeri, ma solo in sequenza e in modo meccanico
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Difficoltà ad associare la quantità al simbolo corrispondente
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Non possiede i concetti logici (maggiore/minore), topologici di base (sopra/sotto, dentro/fuori) e temporali (prima/dopo)
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Non sa classificare, confrontare e fare insiemi
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Non riconosce le forme geometriche, nemmeno le più semplici
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Non sa individuare la morale della storia, distinguere i fatti reali dalla fantasia, individuare la connotazione ironica, esprimere le proprie riflessioni e i propri giudizi.
Planning
Ha difficoltà nella pianificazione di azioni anche molto semplici (es. preparare la cartella dove deve essere supportato dai genitori).
Comunicazione
L’apprendimento della lingua italiana è molto lento, infatti legge come un allievo della scuola elementare in quanto si ferma alla fine di ogni parola, ripete più volte la stessa sillaba, non rispetta l’intonazione della frase e spezza le parole composte. Anche nell’apprendimento della lingua madre c’è stato un lieve ritardo usa i vocaboli senza riferimento al contesto anche se quando scrive, rispetta il rigo, i margini, la direzione orizzontale del foglio da sinistra verso destra, la proporzione delle lettere, alterna diversi caratteri (in corsivo, stampatello, maiuscolo, minuscolo).
FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI
M.M. è un alunno di 11 anni proveniente dall’Albania. L’alunno presenta una situazione familiare piuttosto complessa. M.M. si è trasferito con la madre dall’Albania all’età di 10 anni; il padre è rimasto in Albania e ha raggiunto la famiglia solo da pochi mesi. Questa lontananza ha creato notevoli problemi di tipo affettivo ed emotivo alla madre e una stabilità molto precaria della famiglia.
Purtroppo, nella nuova località dove la famiglia si è stabilita, non ha trovato grande aiuto da parte delle amministrazioni locali o da altre realtà territoriali. Un po’ di sostegno viene fornito unicamente da alcune associazioni di volontariato, anche se tale aiuto non ha sempre avuto carattere di continuità.
Inoltre, trattandosi di un piccolo paese (300 abitanti circa) del territorio montano, esistono ancora da parte di molti abitanti forti pregiudizi verso gli immigrati e quindi anche nei confronti di M.M. e della sua famiglia.
In famiglia è presente anche un fratello di 15 anni che frequenta la prima classe della scuola secondaria di secondo grado (Formazione professionale – meccanico).
Una figura di riferimento molto importante, anche esternamente alla scuola, è l’insegnante di sostegno.
La situazione economica della famiglia di M.M. è molto precaria, nessun membro della famiglia può contare su un lavoro fisso.
FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
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Impegno e motivazione discontinui
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Scarsa autostima
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Ricerca costante dell’attenzione dei docenti
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Assunzione di comportamenti rinunciatari e di negazione
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Mancanza di sicurezza di se stesso e negli altri.
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Assunzione di comportamenti di chiusura e di isolamento
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Utilizzo di atteggiamenti esibizionistici
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DI M.M.
Lo strumento fondamentale è l’utilizzo di tutti gli elementi e l’attivazione di tutte le possibili risorse di una realtà educativa e formativa.
AREA AFFETTIVO – RELAZIONALE
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Sfera relazionale
Per favorire l’integrazione scolastica, ambientale e sociale di M. M. è necessario:
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la presenza di una cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e dell’inclusione scolastica;
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una sensibilizzazione degli alunni alla cultura della diversità;
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strutturare attività didattiche e metodologie, a forte valenza interpersonale in modo da sviluppare nel ragazzo un graduale senso di appartenenza all’interno del gruppo classe e ridurre fenomeni di esclusione e di isolamento (es. gruppi cooperativi, tutoring, da parte dei compagni), che facilitino l’integrazione dell’alunno e che gli consentano di sperimentare relazioni positive scolastiche.
2 Sfera affettiva
Per rafforzare la mancanza di sicurezza in se stesso e negli altri è necessario far acquisire all’alunno un’immagine positiva di sé e precisamente:
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coltivare una significativa relazione con l’alunno utilizzando strategie didattiche che favoriscano un maggior grado di autostima attraverso attività modulate secondo le peculiari abilità dell’allievo e le sue conoscenze residuali;
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motivare l’allievo individuando punti di contatto tra gli apprendimenti e il suo vissuto, privilegiando l’uso di rinforzi positivi e riducendo eventuali momenti di ansia e di nervosismo;
3 Sfera dell’autonomia
Favorire nell’alunno l’utilizzo di micro-strategie che:
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gli consentano di svolgere semplici azioni in maniera autonoma rispettando una sequenza ordinata precisa e corretta, (es. indossare prima le calze e dopo le scarpe, acquisire una più adeguata organizzazione del proprio materiale scolastico es. utilizzando adesivi colorati da apporre sulle matite e sui libri).
4 Sfera Motorio-Prassica
Migliorare gradualmente la coordinazione motoria. Individuare strategie che consentano all’alunno di rinforzare le dimensioni spazio-tempo. Mediante l’utilizzo di attività ludico-manipolative, giochi di gruppo ed attività da svolgersi all’aria aperta, ridurre l’impaccio motorio generalizzato dell’alunno.
5 Sfera Metodologica
AREA COGNITIVA
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Prolungare i tempi di attenzione e di concentrazione mediante l’utilizzo di rinforzi positivi;
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Favorire un maggior grado di motivazione;
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Individuare strategie che consentano all’alunno di acquisire tecniche mnemoniche sia per quanto riguarda la memoria a breve che a lungo termine attraverso l’utilizzo di apprendimenti concreti e interconnessi alla vita concreta e al suo vissuto;
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Utilizzare attività e supporti iconografici e informatici che consentano una migliore discriminazione di simboli e quantità.
AREA LINGUISTICO-ESPRESSIVA
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Rinforzare le abilità di comunicazione e di ascolto;
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Promuovere la comprensione e la produzione scritta e orale con consegne semplificate e supportate da mediatori iconografici;
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Inserire l’alunno in un corso di alfabetizzazione al fine di favorire un’adeguata acquisizione della lingua italiana;
AREA LOGICO MATEMATICA
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Agganciare gli apprendimenti a situazioni problematiche concrete;
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Uso di oggetti per contare, selezionare, mettere in successione.