La questione dei docenti di sostegno continua a far discutere. Le famiglie non sono in grado di scegliere quale insegnante deve essere confermato e quale invece no. E’ rivolta!
Il ministro dell’Istruzione Valditara vuole confermare gli insegnanti di sostegno per tre anni sullo stesso studente, ma solo se lo vogliono i genitori. La decisione sta sollevando molte perplessità nel mondo della scuola.
La riforma Valditara dei docenti di sostegno
Il ministro Valditara ha annunciato l’intenzione di confermare gli insegnanti di sostegno sullo stesso alunno per un periodo di tre anni. In questo modo si garantirebbe la continuità didattica per gli studenti con disabilità.
Perplessità sulla riforma
Molti docenti e sindacati della scuola criticano però questa riforma. Secondo gli oppositori, la continuità non dovrebbe dipendere dalle preferenze delle famiglie ma da criteri oggettivi. Inoltre, consentire ai genitori di scegliere il docente potrebbe portare questi ultimi ad “accontentare” le famiglie piuttosto che adottare i metodi formativi più adeguati.
Rischio fughe dal sostegno
Con la nuova norma, gli insegnanti di sostegno con punteggi più alti in graduatoria potrebbero essere penalizzati rispetto a colleghi con punteggi più bassi ma che hanno studenti dell’ultimo anno. Questo potrebbe spingere molti docenti a evitare il sostegno appena possibile.
Competenze delle famiglie in discussione
In molti dubitano del fatto che le famiglie abbiano gli strumenti didattici e pedagogici per valutare in maniera competente l’operato degli insegnanti. Affidare a loro il potere di conferma dei docenti di sostegno solleva perplessità ed apre scenari mai presi in considerazione, come quello della privatizzazione del ruolo.
Necessità di stabilizzare il corpo docente
Per garantire davvero la continuità agli studenti disabili, sarebbe più efficace assumere stabilmente i docenti di sostegno. Solo così si potrebbero evitare i cambi di insegnante dovuti alla precarietà del sistema attuale.
Il ministro Valditara dovrà riflettere attentamente sulle critiche mosse alla sua riforma, per trovare soluzioni realmente efficaci nell’interesse degli alunni con disabilità.
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