Come si diventa insegnante di sostegno? Ecco il percorso e i titoli necessari

ecco come si diventa insegnante di sostegno, il TFA

Diventare un insegnante di sostegno è una scelta di grande importanza, poiché si ha il compito di garantire l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e di facilitare l’integrazione dell’intero gruppo-classe. Questa figura rappresenta un anello indispensabile nel meccanismo della didattica inclusiva italiana. La sua presenza è riservata esclusivamente alle classi che accolgono bambini con particolari esigenze, ma il suo lavoro è esteso a tutti gli alunni della classe. L’insegnante di sostegno è un docente corresponsabile e contitolare, che partecipa ai consigli di classe e contribuisce alle decisioni generali inerenti all’intero gruppo-classe. Il suo ruolo è delicato e di grande responsabilità, ma l’apporto che questo professionista offre alla comunità scolastica italiana è inestimabile.

Come sviluppare nuove metodologie didattiche

Quando si valuta il ruolo dell’insegnante di sostegno, bisogna superare una visione limitata che lo consideri esclusivamente come un assistente per gli studenti con disabilità. In realtà, l’insegnante di sostegno svolge una funzione fondamentale per rendere l’esperienza scolastica inclusiva e gratificante per tutti i bambini. Non a caso, questa figura pedagogica si dimostra cruciale per facilitare l’integrazione scolastica e l’apprendimento inclusivo, non soltanto per gli alunni con disabilità.

Le funzioni e le competenze dell’insegnante di sostegno consistono dunque nel collaborare con gli altri docenti per sviluppare metodologie didattiche inclusive che siano adeguate alle esigenze del gruppo classe. In tal senso, il suo ruolo è determinante per garantire l’integrazione scolastica dei bambini con disabilità ma al tempo stesso è una preziosa risorsa per tutta la classe. È importante pensare a questa figura come un mediatore pedagogico che assume una posizione centrale nella gestione delle dinamiche di classe, piuttosto che come un assistente di secondo livello.

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La stesura del Piano Educativo Individualizzato (PEI) rappresenta una tra le attività cruciali dell’insegnante di sostegno, la quale va effettuata a inizio anno. Tale documento risulta necessario per l’inclusione degli alunni con disabilità, in quanto si definiscono obiettivi didattici concordati con la famiglia, l’equipe medica e con gli altri docenti coinvolti.

Poiché la complessità del ruolo dell’insegnante di sostegno richiede diverse competenze specifiche, è fondamentale avere un approccio umanistico che prenda in considerazione la persona nella sua diversità e singolarità. Inoltre, è necessario che si acquisiscano notevoli conoscenze in ambito pedagogico, comunicativo, didattico e psicologico, con l’interdisciplinarietà a rappresentare una proprietà imprescindibile della formazione.

Per diventare un insegnante di sostegno, sono richiesti un percorso di studi specifico ed il superamento di un concorso per l’abilitazione. Attualmente, la specializzazione si ottiene mediante il TFA (Tirocinio Formativo Attivo), il cui percorso di accesso richiede il possesso di requisiti che vanno maturati durante gli studi universitari.

I requisiti per diventare insegnante di sostegno variano a seconda che si voglia operare nella scuola primaria e dell’infanzia oppure nella scuola secondaria

Per la scuola primaria e dell’infanzia, i requisiti di base richiedono:

– Il possesso di un titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito tramite corso di laurea in Scienze della Formazione o altro riconosciuto in Italia.
– Il diploma magistrale con valore abilitante o il diploma sperimentale con indirizzo linguistico, o un titolo di abilitazione ottenuto all’estero entro l’anno scolastico 2001/2002.
– Due annualità di servizio anche non continuative, svolte in qualsiasi classe di concorso, negli ultimi otto anni scolastici nella scuola primaria o d’infanzia.

Per la scuola secondaria, invece, i requisiti necessari sono:

– Il possesso di un titolo di abilitazione all’insegnamento.
– La laurea magistrale in qualsiasi classe di concorso e 24 Cfu aggiuntivi da acquisire nelle materie psico/socio/antropologiche e metodologiche.
– La partecipazione al tirocinio formativo attivo per i docenti di sostegno.
– Diploma che da accesso alle classi di concorso della tabella B.

Sia per la scuola primaria che per l’infanzia, e per la scuola primaria stessa, il titolo di specializzazione sul sostegno è un requisito fondamentale. Questo titolo può essere acquisito completando un corso di specializzazione didattica per l’inclusione scolastica, organizzato dalle università riconosciute dal Ministero dell’Istruzione, che dura un anno e si concentra su insegnamenti interdisciplinari, laboratori pratici e 300 ore di tirocinio.

Per diventare insegnanti di sostegno con un incarico di ruolo, è necessario superare le prove concorsuali bandite dal Ministero dell’Istruzione ogni tanto. Nel 2020, il Miur ha stabilito il 15 luglio 2020 come data limite per conseguire il titolo di specializzazione e partecipare alle selezioni.

Oltre alla possibilità di ottenere un incarico di ruolo, c’è anche la possibilità di inviare candidature spontanee agli istituti scolastici per ricoprire ruoli di supplenza sui posti di sostegno attraverso la Messa a Disposizione (Mad).

La normativa sull’insegnante di sostegno è essenziale per garantire l’educazione di qualità a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro esigenze e difficoltà

La figura dell’insegnante di sostegno trova le sue radici nella Costituzione italiana, a testimonianza dell’attenzione dello Stato nei confronti delle persone diversamente abili. La legge quadro del 5 febbraio 1992, n.104, ne regolamenta la presenza all’interno della scuola e promuove l’inclusione scolastica degli alunni disabili secondo i principi costituzionali.

L’assistenza dell’insegnante di sostegno riguarda non solo l’alunno in questione, ma l’intero gruppo-classe, secondo quanto stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, di cui l’Italia è firmataria. La rimozione degli ostacoli all’integrazione scolastica dei disabili passa infatti attraverso l’eliminazione dei fattori contestuali che ne impediscono il completo coinvolgimento.

Inoltre, il Decreto Legislativo del 12 aprile 2017, n.66, ha ridefinito il ruolo dell’insegnante di sostegno nella formazione di piani didattici volti all’inclusione di tutti gli alunni della classe. Tale ridefinizione ha consolidato ulteriormente la sua funzione pedagogica, consentendogli di sviluppare ancora meglio le proprie attività in ambito scolastico.

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